NUOVA PUBBLICAZIONE 2020 GUIDA PRATICA PER MEDICI E DENTISTI
Introduzione
I motivi che, da oltre dieci anni, mi avevano spinto a pubblicare una guida per medici e dentisti erano essenzialmente questi:
- Un fisco esoso e complesso;
- Una burocrazia asfissiante;
- Una mancanza da parte dei medici di un minimo di conoscenze nelle materie economiche e di contabilità.
Spesso mi veniva chiesto cosa non andasse nella gestione dello studio, perché il conto corrente finisse in rosso, per quale motivo quando si dovevano pagare le imposte sul conto corrente mancavano le somme necessarie, perché il reddito dichiarato ai fini fiscali non coincidesse con le somme effettivamente disponibili, come riuscissero le catene odontoiatriche ad applicare tariffe stracciate e per quali motivi nascessero tante strutture sanitarie private.
Negli anni del boom economico (dal 1960 al 1980) tutto andava relativamente bene: bastava esporre una targa qualsiasi fuori dal proprio studio che la clientela e i pazienti accorrevano subito numerosi (c’erano molte aree geografiche non coperte da servizi adeguati).
Inoltre, senza per questo doverci scandalizzare troppo, una buona fetta del lavoro rimaneva nascosta e non veniva dichiarata e questo reddito occultato al Fisco finiva per essere reinvestito nell’acquisto di immobili considerati, a quel tempo, un bene rifugio.
Se poi nel corso dell’anno si aveva la sensazione e/o la certezza di aver guadagnato di meno rispetto all’anno precedente si poteva, con solerzia, senza alcun ripensamento e senza paura di perdere pazienti, ritoccare al rialzo le proprie tariffe. Erano gli anni in cui c’era un numero limitato di laureati, dove vi erano territori comunali vergini e dove la popolazione aveva grosse prospettive di crescita economica.
Non esistevano problemi di concorrenza né di contenzioso.
L’unica preoccupazione dell’operatore sanitario era di farsi strada attraverso una buona preparazione professionale. Per alimentare nuova clientela bastava il passaparola.
Nel territorio di molti comuni il medico, assieme al sindaco e al prete, era una figura di riferimento e non aveva problemi di carattere economico. La professione medica godeva di dignità e prestigio.
Ora le cose, con una fortissima accelerazione, sono profondamente cambiate anche per l’avvento di Internet che ha rivoluzionato il modo di pensare ed agire di tutte le persone ed ha alimentato il contenzioso in maniera esponenziale.
Per numerose ragioni: margini di guadagno sempre più risicati, appiattimento delle professioni, crisi economica, saturazione del mercato, invasione di campo da parte delle società commerciali, nascita dei centri low costs, turismo dentale, etc..
Oggi tutte le professioni, ed in particolare quella medica, sono state travolte dalla velocità del cambiamento, dalla trasmissione delle conoscenze, dall’intensità delle ricerche e scoperte scientifiche, dall’era digitale in un contesto in cui è accresciuta la sensibilità e la consapevolezza, da parte della popolazione, della cura della propria persona e la necessità della prevenzione. E’ nato in contemporanea il fenomeno del “curarsi da soli “ricercando rapide risposte via internet ed abbracciando piani di cure spesso fuorvianti.
Tutto ciò sicuramente ha, da un lato, aumentato la domanda di servizi nel campo sanitario ma ha anche attirato molti nuovi operatori. Il servizio sanitario non è più riuscito a far fronte a tutte le richieste, i tempi di attesa per le prestazioni e gli esami diagnostici si sono dilatati ed i pronto soccorso si sono intasati.
Tutto ciò ha favorito la nascita di grandi cliniche private e di strutture sanitarie di ogni tipo; i poliambulatori medici sono proliferati come funghi.
In questo contesto il medico, lo specialista, il dentista, qualsiasi figura professionale che operi nel campo sanitario si scontra con numerose difficoltà di inserimento nel mondo lavorativo, specie in quello di lavoro autonomo e può quindi andare incontro a notevoli difficoltà economiche; i giovani hanno perso l’entusiasmo della professione, amano poco mettersi in gioco e preferiscono il quieto vivere lasciandosi attrarre dalle grandi strutture; il rischio è quello di diventare dei “dipendenti mascherati “. Per questo il singolo professionista deve organizzarsi, deve controllare e verificare in continuazione i propri risultati. Non può pensare di esercitare la propria professione in maniera statica.
Il professionista che lavora da solo faticherà sempre di più ad inserirsi nel mercato ed avrà la necessità di aggregarsi con altri colleghi. Questo è avvertito in tutte le professioni e specialmente in quella medica dove il livello di specializzazione è elevatissimo.
In parole povere deve diventare un professionista che ha competenze a 360 gradi: ottima preparazione scientifica, grande esperienza pratica, aggiornamento e formazione continua, capacità di relazionarsi, di organizzare, di “vendersi”, capacità di controllo e decisione.
Questa guida vuole essere uno strumento di ausilio che risponde con un linguaggio semplice alle problematiche della categoria: dai problemi gestionali ed organizzativi a quelli legati agli adempimenti ed obblighi fiscali e di legge.
E’ rivolta quindi a tutte le figure mediche che operano nell’ambito sanitario ed è uno strumento di ausilio alle segretarie di questi professionisti.
E’ anche un valido aiuto ai colleghi commercialisti che non si preoccupano di trovare risposte alle sole problematiche fiscali. Oggi non è più pensabile che un medico affidi al commercialista la tenuta della propria contabilità: avrà sempre risposte tardive e il commercialista servirà esclusivamente per l’adempimento degli obblighi fiscali.
E’ opportuno cambiare questo tipo di mentalità; occorre ripensare all’organizzazione del proprio studio in modo che la contabilità risponda prima alle soluzioni degli aspetti organizzativi e decisionali dello studio e che la determinazione del reddito ai fini fiscali ne diventi una semplice conseguenza e non più il fine principale.
Il commercialista può far molto per assistere ed aiutare i professionisti del settore sanitario, al fine di realizzare quanto detto.
Certo lo Stato deve fare la sua parte in quanto è rimasto fermo, non ha capito che la burocrazia si è autoalimentata e le imposte ed i contributi sono diventati un peso insostenibile. Lo Stato deve ridurre le imposte e trovare nel contempo adeguati strumenti di lotta all’evasione. Deve facilitare l’aggregazione professionale in realtà giuridiche più adeguate al mercato applicando il principio di neutralità fiscale nei vari passaggi; deve facilitare il passaggio generazionale. Tanto più che la popolazione invecchia e vive più a lungo costringendo le varie casse previdenziali e l’INPS ad aumentare la contribuzione sul reddito prodotto (le aliquote ENPAM sono progressivamente aumentate passando dal 12,50% fino ad arrivare al 19,50 %).
Nel presente lavoro saranno principalmente messi in evidenza argomenti come la necessità di avere una contabilità interna e non affidata esclusivamente a terzi, come prevedere i propri flussi di cassa, come misurare la liquidità generata, come costruire un bilancio di previsione, come controllare i costi, come fare marketing, se costituire una società piuttosto che agire singolarmente, come gestire il passaggio generazionale, come costruirsi un piano previdenziale, quando si andrà in pensione e quanto si percepirà.
Non saranno nemmeno trascurati temi di carattere fiscale come il calcolo del reddito tassabile e delle imposte dovute, l’immobile ed il fisco, la detraibilità dei costi per l’autovettura, le attività mediche esercitate nelle strutture sanitarie private. Si affronterà il tema degli accertamenti fiscali, del risparmiometro e del redditometro, degli indicatori di affidabilità fiscale (ISA), delle indagini bancarie e finanziarie.
Viene pure redatto uno scadenziario delle principali scadenze in materia fiscale e previdenziale.
Non ultimo si segnala che sul sito http://www.studio-bodini.it/ sarà possibile scaricare alcuni semplici software per il calcolo in proprio delle imposte, dell’ENPAM, del budget e del modello di previsione liquidità.
Mi auguro che questo lavoro, completamente rivisto ed aggiornato, aiuti a far sì che la professione medica riacquisti sempre di più il decoro economico e sociale di un tempo e che riesca a rimettere al centro la salute dell’uomo, uno dei beni più grandi che ci è stato donato, e che non prevalga un esclusivo interesse economico.