Concordato preventivo biennale (redditi 2024 e 2025) e tassa incrementale piatta (flat tax, solo per il saldo 2023) .
Quest’ anno ci sono due novità fiscali importanti: il concordato preventivo biennale e la tassa incrementale piatta.
Concordato preventivo
Il concordato preventivo è una misura nuova e strutturale che il fisco cercherà di incentivare il più possibile.
Entro il 15 giugno 2024 l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile il software per elaborare la proposta di reddito professionale per gli anni 2024 e 2025 basata sui dati ISA (indicatori di affidabilità fiscale) ed altri dati a sua disposizione. La proposta sarà compatibile ed in linea con i calcoli risultanti dagli Isa.
Se il contribuente accetterà la proposta sarà tenuto, per entrambi gli anni, a versare le imposte calcolate sul reddito concordato e non su quello reale!
L’accettazione della proposta avviene con la compilazione del quadro CPB (rigo P10) all’interno della dichiarazione dei redditi da presentare entro il 15 ottobre 2024.
I vantaggi per coloro che accettano sono i minori controlli fiscali e minori esborsi di tasse qualora si conseguano maggiori redditi professionali rispetto alla proposta di reddito;
Viceversa, in caso di minori redditi reali rispetto alla proposta accettata, bisognerà comunque versare le imposte calcolate sul reddito concordato.
A questo proposito siamo in attesa di un decreto che definisca bene le circostanze eccezionali che permettano di svincolarsi dal concordato qualora il calo del reddito e\o di fatturato siano davvero consistenti (maggiori del 50% della proposta) ed il concordato diventi eccessivamente penalizzante.
Anche i contribuenti forfettari potranno aderire al concordato preventivo ma nel loro caso la proposta di reddito varrà solo per l’anno d’imposta 2024.
Per tutti coloro che aderiranno al concordato pertanto le imposte da versare a titolo di acconti per l’anno 2024 dovranno esser calcolate in base alla proposta ricevuta.
Coloro che non aderiranno al concordato, potranno calcolare e versare le imposte come in precedenza ma saranno inseriti in liste di controllo fiscali.
Attenzione che l’adesione al concordato non inibisce totalmente i controlli fiscali che saranno comunque possibili.
I contribuenti dovranno pertanto confrontarsi con i propri consulenti per la scelta di aderire o meno al concordato; al momento il concordato pare riscuotere poco entusiasmo e rischia di fallire in partenza.
Tassa incrementale piatta (flat tax)
La tassa incrementale piatta è rivolta a tutti i professionisti (ed imprese) in regime ordinario irpef (esclusi i forfettari) e consiste, solo per quest’anno 2023, nel versare una imposta forfettaria del 15% sul “maggior reddito professionale/d’impresa 2023” rispetto al maggior reddito professionale degli ultimi tre anni.
Il vantaggio è che su questo “maggiore reddito” si pagherà un’imposta più bassa rispetto all’ Irpef ordinaria (che va dal 23% fino al 43%).
La tassa incrementale piatta vale solo per l’anno d’imposta 2023 e non è stata confermata per gli anni successivi.
Cordiali saluti
Bruno Bodini
Alessandro Ginelli
Luca Ancellotti